
12″ – Dirty Drop
Prima uscita su vinile della Dirty Drop, label nazionale che parte a bomba proprio con due produzioni del suo fondatore, Scapo, giovane dj e produttore di base a Perugia, una delle prime avanguardie di quello che sarà per certo il prossimo passaggio dell’underground people italica (subculture musicali alternative che spesso, a dir la verità, non son state troppo leste, se sotto l’effetto di pesanti stordimenti e mal digeriti rimasugli ideologici). Niente per la quale sorprendersi: quello di cui parliamo è il passaggio in massa, soprattutto dalla d’n’b e dalla techno, verso sonorità nu skool breaks, un genere stilistico finalmente compreso a pieno e sdoganato (è cosa di quest’ultima stagione) dalla patina clubbing elettronico-fighetta per essere importato (finalmente) anche ad uso di neo-raver, post-rasta e b-boy evoluti. Ben venga anche questa nuova mutazione, per warehouse che si spera finalmente meno monotoni e muscolari. Nella speranza che davvero s’intreccino le menti migliori le sonorità già ci sono e ci sorprende per qualità ‘No Wrong Too’, incisione piuttosto solida per essere uno dei primi esperimenti, modulata a 133 bpm su campioni vocali estratti dalla saga di Indiana Jones. Meno incisivo il lato A ‘Walkaboutin’, un poco confuso nelle atmosfere della parte iniziale, eccessivamente stirata, e nei momenti interlocutori (mentre va meglio quando il brano ‘si riempie’). Per essere all’inizio direi che va benissimo, sperando poi che si continui sempre meglio: di nuove aperture ne guadagnerebbe di sicuro tutta la scena che già da diversi anni su queste scansioni e sonorità s’industria.