Ils – Hate Is An Illness / Lone Riders

Ils

12″ – Botchit
Inconfondibile lo stile Ils. Tutti gli amanti delle sonoriá breaks apprezzano questo artista, che tanto ha dato alle nostre scene, producendo alcune delle piú cinematiche e fluenti tracce che a tali latitudini la gente possa ricordare. Eppure le cose cambiano, lo stile caratterizzato da vocal ‘importanti’, l’approccio ‘soul’, velocissimamente ha perso molto del suo appeal. Sarà il parallelo avvento in ambito electro di cesure vocali completamente ‘altre’, sarà il ‘robotizzarsi’ delle atmosfere oggi in voga, il cambiamento di musicalità in atto, oppure il semplice succedersi delle maniere, che raggiungono un loro climax ed evolvono oppure incominciano ad accusare una certa stanchezza. ‘Paranoid Prophet’ è l’album che ha vinto il breakspoll – è vero – e non ci si scorda da un momento all’altro di quanta sapienza e garbo sia necessaria per produrre simili incisioni, eppure da un artista simile è giusto aspettarsi qualcosa di più di ‘semplici classici’, perché è questa l’impressione (non del tutto positiva e nemmeno spiacevole) che mi assale all’ascolto delle due original version, ‘Hate Is An Illness’ e ‘Lone Riders’. Incisioni di gran qualità ma che mi sembra difficile relazionare adesso agli attuali dancefloor o ad ulteriori sviluppi stilistici. Piuttosto sembra un punto d’arrivo, dal quale ripartire, e non stupisce allora che proprio nei remix si cerchino relazioni più fonde riferite all’attuale realtà, grazie a connessioni stomping breaks-housey nell’interpretazione-remix di Napt (‘Hate Is An Illness’) o negli oscuri toni, bassosi e tesi dei Def Inc. (‘Lone Riders’).