Unsubscribe – Stop Waterboarding Now

Unsubscribe

‘Unsubscribe’ é un movimento di persone unite contro gli abusi dei diritti umani nella guerra che si fa in nome del terrore. Migliaia di ‘unsubscribers’ si sono adesso uniti. La minaccia del terrorismo é reale, ma calpestare ulteriormente i diritti dell’uomo ed abbandonare i nostri valori non é la risposta. Dalla baia di Guantanamo, alle azioni ‘extralegali’ di cattura/deportazione/detenzione, dalla tortura al waterboarding (pratica che consiste nell’immobilizzazione di un individuo e nel versargli acqua sulla sua faccia, al fine di simulare l’annegamento, cosa che produce un riflesso faringeo, facendo credere al soggetto che la morte sia imminente), noi diciamo ‘unsubscribe’. Questo il messaggio, in sintesi, della campagna di Amnesty International. Ora tutti gli occhi degli ‘unsubscribers’ sono puntati sulla pratica denominata ‘waterboarding’. Il presidente Bush dichiara che waterboarding è ‘una tecnica aumentata d’interrogazione’, intenzionalmente convenendo, quindi, che possa essere accettabile. Amnesty International dice invece che è tortura. L’avvocatura generale degli Stati Uniti d’America puo’ fare qualcosa circa questa ingiustizia: inviare una email di protesta è solo un primo passo, connettendosi al sito Unsubscribe e condividendo l’iniziativa. Nel video in homepage, prodotto al fine di deplorare questa atroce pratica, spicca anche la colonna sonora, opera di Adam Freeland, a sottolineare in sequenze assolutamente coinvolgenti e drammatiche la crudezza di questa forma di tortura, intenso dolore e sofferenza che non deve coinvolgere altrimenti nessuno stato che nella sostanza aspiri almeno ad esser genericamente catalogato fra quelli cosidetti ‘democratici’.