Sticker Bombing Vs Mediascape – Urban Art

Sticker Bombing Vs Mediascape

Nello sticker bombing è quasi sempre implicito un certo messaggio estetico, politico o sociale. La stessa scelta d’utilizzare un medium così semplice – l’adesivo – ‘sistemando’ strategicamente il proprio artefatto in luoghi urbani pubblici, esprime – tout court – una presa di posizione alquanto chiara, che bene testimonia d’una concezione dell’arte lontana dal mainstream e dal mondo – spesso interessante ma fintissimo – di gallerie, mostre d’arte e musei. Immagini, disegni, silhouette graficizzate, che ambiscono a quello stesso tipo di forza comunicativa bene espressa nei loghi commerciali più riusciti, apparentabile a volte anche all’immediatezza d’uno slogan. Realizzazioni che spesso sono ottenute proprio detournando quella sintesi tipica del linguaggio pubblicitario, alterazioni che funzionano bene nell’acuire l’attenzione del passante, coltivando con differenti tecniche e materiali un attitudine al mutevole ed alla sorpresa. Chiaramente l’uso degli sticker può essere anche quello assai consueto – tipico nell’ambito della street art – rendendo solo manifesta la firma dell’artista (tag), in alternativa alla firma con spray o pennarello. Tutt’altro è quello che personalmente credo sia preferibile in quest’arte: immagini non personalistiche e identitarie, una sorta di riequilibrio dal ‘basso’, su tematiche concrete, di quell’ambiente mentale metropolitano, in modo malsano stravolto dal lavorio interessato – onnipresente nel landscape quotidiano delle nostre vite – operato da agenzie pubblicitarie, grandi aziende e media commerciali.