Who Needs Photoshop? – Denis Darzacq

Who Needs Photoshop?

Proprio su questo blog, non molto tempo fa, abbiamo presentato il lavoro di
Erik Johansson, photoshop artist tra i più quotati in rete, esempio in positivo di quanto oggi la foto-manipolazione sia diventata – grazie al medium tecnologico – una pratica alla portata di molti, subito abili nel render ben congegnati complessi montaggi digitali. Come sempre accade in campo artistico, non tutti riescono – pur spremendo a fondo gli stessi meccanismi tecnici – ad esprimere egualmente eccelsi gradi di creatività, coerenza e stile personale. S’abusa spesso – insomma – a tal proposito, nel riproporre maniere non troppo dissimili, in qualche modo condizionati dagli stessi tool software che poi di solito sono utilizzati. Già qualcuno, nella scena della nuova fotografia e dell’arte urbana, su tali procedure esprime un punto di vista obliquamente interlocutorio ma critico. Denis Darzacq – ad esempio – utilizzando parimenti macchine fotografiche d’oggigiorno ma non operando alcuna sorta di post-produzione, attingendo a fascinosi immaginari urbani, sembra rilanciare l’archetipica sfida che sovente ai feticci della tecnica l’umanità fa corrispondere. ‘Posso fare la stessa cosa che sa fare una macchina’, sembrano affermare implicitamente le realizzazioni del francese, abilissimo nel riuscir a far levitare ambigui breakdancer agli angoli delle strade parigine, immortalando capacità posturali da supereroi. Immagini sospese nell’istante dello scatto, volutamente tralasciando d’ulteriori investigazioni, perchè ciò – ancora una volta – è possibile, solo grazie a quella che è comunque un’estensione tecnologica non banale, la macchina fotografica, qui adoperata in modo oculato nel rendere ambientazioni vivide della variegata architettura transalpina, facendo corrispondre alla maniera ‘bruta’ degli edifici l’eleganza e l’elasticità dei corpi. Gravitazioni che sembrano artefatte ma non lo sono, quasi a ricordarci che l’arte – a volte – ci eleva dal consueto, ponendoci su un altro piano, contorsionisti di quotidiane astrazioni.