Blog-journalism – Give Me Your Music Files

Blog-journalism

Nella stramba scena fidget house sono frequenti gli eccessi: o si regalano – in cambio di cinque minuti di notorietà – produzioni intere, postate per blog d’ogni dove e disponibili per tutti, oppure addirittura si negano, è il caso della Potty Mouth Music, i file a 320 Kbs che servono per le recensioni. Prende piede – ma non è una mossa furba – sostituire i file delle nuove uscite da far segnalare nei blog, apparecchiando inopportune clip, incomplete per lunghezza o con un bitrate bassissimo, oppure, per avere comunque un passaggio, si preparano appositi set mixati contenenti i brani da pubblicizzare. A Wicked Style non ci prestiamo a questa stupida, miserrima contrattazione. Personalmente scrivo le recensioni e ovviamente mi è impossibile compilarle senza che i file in mio possesso siano ‘a pieno titolo’ autentici (esattamente come quelli – quindi – in vendita negli shop di musica online). File che in nessun modo vanno condivisi con nessuno e rimangono disponibili al massimo per essere testati da me medesimo, direttamente nei miei dj-set. ‘No good files, no reviews. It’s my rule’. Non è poi così difficile da capire. Non meriterà forse il blog-journalism gli stessi privilegi della tradizionale critica musicale ma è indecente superare ogni logica ragionevolezza, considerando allo stesso tempo rappresentativo della scena un blog ma negandogli poi un semplice file per una recensione, oppure dicendogli ‘tieni, ti do un minimix da postare’. Sono stato indeciso per diversi giorni, se raccontare o meno di questi problemi, poi un’altra lettura m’è balenata per la testa. Questa generazione non sa davvero proprio nulla dei ‘privilegi della critica’. Cadono effettivamente dalle nuvole, perché da sempre sono abituati – loro – nel godere dell’abbondanza di comunicazione internettiana. Contraddizioni in seno al popolo: si pasce e ci si fortifica all’ombra dei blog musicali ma già serpeggiano i primi malumori, già qualcuno inizia a stringere la cinghia. Noi per quanto ci riguarda abbiamo le idee ben chiare e continuiamo a fare esclusivamente il nostro mestiere. Anche a costo di ridurre la quantità – non la qualità – delle segnalazioni (ma già sappiamo che per una label che perdiamo, altre dieci – nuove – ci contattano, contente di proporci le loro produzioni).