Captcha – Are You Human?

Captcha

Captcha, come quasi tutti gli utenti del web sanno, è l’acronimo con il quale sono indicate quelle sigle che nei siti della rete internet permettono in maniera completamente automatizzata di distinguere gli essere umani dai computer. Più precisamente, l’implementazione, sviluppata nel 2000 da esperti informatici della Carnegie Mellon University, USA, serve ad assicurare che una richiesta online non sia effettuata dallo script automatico d’uno spammer. Non a caso, i Captcha sono assai utilizzati dai servizi web based e dai social forum (ad esempio,Yahoo e Myspace), per i quali confermano la presenza d’un reale utente generando casualmente una serie di lettere e numeri come immagini sullo schermo, che saranno poi da reintegrare in qualità d’elementi testuali. Aram Bartholl, media-artist già ben noto per l’acuta analisi d’inviluppi nelle comunicazioni mobili associate a luoghi pubblici e per le sue performance videoludiche, proprio a partire dalla fascinazione posta in atto dal quesito “Are You Human?”, enfatizza “la questione dell’ essere al mondo” oppure, al contrario, il far parte – forse inconsapevolmente – d’un intreccio macchinico. Nello specifico, il suo progetto si sviluppa a partire dalla realizzazione di una “collezione Captcha” di bigliettini da visita, per poi sfociare in interventi urbani di matrice post-graffitista e multipli d’arte, realizzati in metallo e vernici acriliche. La percezione delle soglie tra umano e reale tecno-naturale si riduce quindi a un puro scarto informazionale. Non è più neanche necessaria una conferma: apparteniamo tutti allo stesso indistinto mondo-ambiente, “casa dell’essere” che mette sullo stesso piano uomini e interfacce.