
12″ – Lot 49
Iniziamo stavolta dalla vocal version, che azioniamo subito dalla nostra Vestax VCI-100. “Kempton”, ultima fatica per la Lot 49 a firma Dylan Rhymes & Pablo Decoder parte subito montante, ben sostenuta in un’interpretazione dal cantato indie alternative-rock, ambito che sappiamo non essere estraneo al background musicale soprattutto di Decoder. La traccia risulta alquanto sanguigna, tagliata sui 125 bpm in rutilanti cadenze electro, pulsante nei synth e zeppa di percussioni assai reattive e metalliche. Perfettamente simile ma depurata in gran parte dei vocal la dub version, mentre l’head honcho Meat Katie s’applica per il solito remix big-room, farcito di progressivo tech-funk, avvolgente e steroideo, a 128 bpm, giusto aggiornato ai nuovi gusti acidognoli e quindi appena più fuzzy e distorto, comunque a far bella mostra d’un mestiere che non accenna a tentennamenti alcuni. É la volta dopo del dj e produttore di base a Barcellona, Memo, nome fisso oramai nella scena dei festival spagnoli, qui a suo agio in battenti trattamenti, un pizzico ondivaghi, alquanto tagliati e insinuanti. La vera chicca – tuttavia – risulta a mio avviso il remix di Peo De Pitte, bouncy, acido e groovy, buono per dj-set entra ed esci, a 128 bpm, ma anche da affiancare a sonorità fidget-house modulando gusti più obliqui e variati. Si chiude poi con i trattamenti operati da Sharooz, in foggia electrohouse, comunque offrendo un ottima alternativa, pienamente funzionale a quelle latitudini.