
Ritorna il dubstep e quello che oramai – proprio grazie alla Shax Trax – chiamiamo “big room hard electro”, dance digitale tendenziosissima e rude, che può essere modulata nei club e nei rave, assicurando grande energia e coinvolgimento, infine mobilitando una fascia di pubblico assai vasta e certamente non uniformeper stili e tendenze. Si parte con “Vision” di Kisbeat! & Chemical, pezzo emblematicamente di matrice dub ma assai contemporaneo, si continua poi con “Overload” di The Mastertrons fra rimembranze “a la Fischerspooner”, non disdegnando poi gli umori più glitchy e noisy di Boylerz, benissimo articolati in “Kill Da Bzzz”. Anche Skanek con “Soul” non manca certo di frequenze ultrabasse e urticanti, modulate a 140 bpm, mentre i Fake Plastic Trees con “Syntetic Overdrive” non disdegnano architetture cyberdisco, riprese anche da GFT in “God” e voltate in guisa metalelectro. È davvero un nuovo rinascimento di suoni metropolitani e futuribili: anche i Lo-Fi Bitches s’imprimono poderosi nelle sinapsi grazie a “Sintetik”, aprendo idealmente il campo ai Ruslan Flash con “Cyborg”, un’altra incisione assai evocativa, oscura e possente. Le trattazioni post-human – steroidee e dopate – qui abbondano: si chiude in bellezza con “The Last Verdict” di Cosmic Sand, preceduta da quell’altra perla che è “OneSmallStepForDisco” dei DeaderThanDisco. Assolutamente una selezione da brivido, della quale non può mancare neanche una sola traccia nei vostri flight-case.