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Pulsazioni indietroniche che prendono corpo rimestando su una delle tante belle tracce dei Deftones, gruppo alternative nu metal statunitense, formatosi nella fine degli anni ottanta ma ancora sulla breccia. Sono i Mustard Pimp a riprenderne gli intrecci, modulando gli enfatici vocal in guisa musicalmente ancora più cattiva e dispensandoci nel video situazioni e personaggi malsani, resi ancora più improbabili nell’anamorfosi calibrata delle facce e dei corpi. Fa capolino – a dire il vero – e da più d’un versante, questa tendenza metalectro, siringata da vocal mefistofelici e schitarrate d’antan, ben inzeppate di maschere, parrucconi e identità fittizie. La scena è già completa, le iscrizioni già chiuse, eppure sulle piste l’energia scorre.
