Le Son Comme Arme – Juliette Volcler

Le Son Comme Arme

“Il suono come arma” questo è il titolo dell’interessante saggio di Juliette Volcler sull’uso militare e poliziesco dello spazio acustico, pubblicazione adesso edita in Italia per Derive/Approdi. È possibile utilizzare il suono come un’arma? Stando a ciò che è accaduto sul piano militare e poliziesco negli ultimi vent’anni, la risposta è sì. Dai bombardamenti di rock compiuti dall’esercito americano in Iraq all’heavy metal a tutto volume usato come strumento di tortura a Guantanamo, la funzione del suono per scopi militari e di ordine pubblico è sempre più importante. Rap, metal e persino canzoni per bambini diventano armi utilizzabili a scopo repressivo, segnale della continuità tra industria del divertimento e industria militare. Questo libro è una genealogia delle armi acustiche per come si sono sviluppate nel corso del XX secolo, tanto nella loro progettualità riuscita quanto in quella fallita. Ma, soprattutto, vuole essere l’occasione per pensare a come sottrarre lo spazio sonoro dall’inesorabile appropriazione commerciale e securitaria. Scrive Juliette Volcler: “considerato dal punto di vista bellico, l’orecchio è un bersaglio semplice”, “non si può chiudere, non si sceglie cosa sentire e i suoni che lo raggiungono possono modificare profondamente il nostro stato psicologico o fisico”. A partire dalla seconda metà del XX secolo, si sviluppa la ricerca scientifica sugli usi militari e polizieschi del suono: non semplicemente per rilevare, avvertire, intimidire il nemico o galvanizzare le proprie truppe, ma per sfruttarne gli effetti biologici, poiché, a certe frequenze e intensità, le onde sonore, che non sono né più né meno che vibrazioni meccaniche, possono avere un effetto nocivo sull’orecchio e su tutto il corpo.