Vintage Fetish – Urban Decay Porn

Vintage Fetish

L’ossessione corrente con l’analogico, il vintage e il retrò ha a che fare con la feticizzazione dell’offline. L’ascesa degli mp3 è affiancata da una ripresa del vinile. Le macchine fotografiche d’epoca, le biciclette d’antan e le macchine da scrivere fanno oramai capolino consistentemente negli appartamenti superlusso dei caseggiati borghesi nelle metropoli alla moda. Le foto digitali sono espresse con luce soffusa, i bordi della carta e i graffi dei filtri finto-vintage di Instagram. La facilità e la velocità della fotografia digitale innesta nuove passioni per tutto quello che come attrezzature sia antecedente al digitale. Anche la passione maniacale per tutto ciò che potentemente s’imprime in quanto “decadimento fascinoso” di aree urbane o industriali ha a che fare con il “vintage fetish”, che non risparmia nemmeno gli avamposti rivoluzionari di Occupy Wall Street, zeppi di superotto, 16 millimetri e telecamere comunque old style. La tecnologia cambia il nostro ricordo del passato, la nostra esperienza del presente e la nostra immaginazione del futuro, confondendo i confini stessi tra le categorie in una sorta di atemporalità, percezione del tempo che si fa più sfumata, costretta infine a una percezione non più lineare (se mai la percezione sia stata lineare).