Kidult è un artista-attivista assai radicale e prorompente, noto per le sue azioni estreme, mirate ad un subvertising dei brand delle multinazionali, dissidenza agita in guisa d’una caotica progettualità che utilizza virali short film e tecniche di graffitismo-guerrilla. L’abuso di strada brutalizza gli shop delle luxury-company e delle mega-compagnie: “Io non progetto nulla” dichiara Kidult, “sto nell’ombra, in quello che ci circonda, perché NOI siamo le strade”. A completare le sue incursioni, sempre ben documentate, si aggiunge nei montaggi VIDEO un linguaggio predicatorio, visionario e apodittico, narrazione che naturalmente ha aumentato a dismisura l’enorme buzz creato attorno al personaggio, sempre nerovestito e con una maschera in gomma raffigurante un teschio. Nascondere la propria identità – in questo caso – non è soltanto un vezzo artistico, perché di danni ne fa eccome il transalpino, rivolgendo la sua attenzione soprattutto verso “aziende” che certo non lesinano fondi per difendere la loro immagine e la loro sicurezza. “All these retail outlets have once used graffiti as a commercial tool to get more money and be cool without knowing anything about the culture. I didn’t simply say hello to them. If they really like graffiti, I just gave them what they love”.
Kidult – Visual Dictatorship
Kidult – Illegalize Graffiti