Disappearance – RIP MiniDisc

Disappearance

Si piange proprio in questo mese la morte del MiniDisc, lettore musicale portatile commercializzato dalla Sony che per lungo tempo, dal 1992 al 2013, è stato il formato d’eccellenza per mixtape casalinghi e primi affastellamenti sonori quasi seriamente digitali. La scatoletta della Sony si ritrovava anche in certe poco tradizionaliste consolle dub inglesi o più tardi, sulla fine degli anni novanta, non era insolito che facesse capolino in certi dj-set rock-indietronici da pub (in Italia). Con più di 20 anni di storia alle spalle il MiniDisc sarà ora aggiunto alla lunga lista dei formati obsoleti, seppure Sony aveva tentato nel 2004 di farlo rivivere come Hi-MD, implementazione che poteva contenere fino a 1 GB d’incisioni, anche se a quel punto già da tempo con gli mp3 si erano decise definitivamente le direzioni dei mercati. Il supporto digitale magneto-ottico in principio poteva contenere solamente circa 145 MB d’informazione digitale, questo permetteva grazie all’algoritmo di compressione audio ATRAC di tipo lossy – proprietario della Sony e analogo all’mp3 – di memorizzare circa 74-80 minuti di audio (il doppio se la registrazione era effettuata in mono). I lettori-masterizzatori minidisc permettevano di riscrivere con buona qualità le registrazioni effettuate e questo conferiva al formato una grande versatilità, anche se l’avvento dei compact disc e degli mp3 presto gli avrebbero resi obsoleti. Adesso la Sony ha messo fine alla produzione: pure se i più non ne sentiranno affatto la mancanza, il formato aveva riscosso un certo successo in ambito consumer almeno in Giappone e in Australia.