The Feminist Porn Book – The Politics of Pleasure

The Feminist Porn Book

Il libro porno femminista non ce lo potevamo proprio perdere, soprattutto dopo anni d’appassionata approvazione del lavoro svolto da seminali attiviste come Nina Hartley, Madison Young ed Erika Lust, solo per citare alcune delle ragazze “più calde” su codesti temi, alle quali s’aggiunge chiaramente anche l’editrice della pubblicazione in questione, Tristan Taormino, produttrice di porno-movie a sua volta, educatrice sessuale, autrice di best seller (come non ricordare la sua “The Ultimate Guide to Anal Sex for Women”), nonché – last but not least – nipote dell’icona postmodernista Thomas Pynchon. “The Feminist Porn Book – The Politics of Producing Pleasure” nasce dalla corale collaborazione d’autrici come Celine Parreñas Shimizu, Constance Penley, Mireille Miller-Young, Susie Bright, Candida Royalle, Betty Dodson, oltre alla già citata Nina Hartley e a Buck Angel – solo per citarne alcune – tutte protagoniste assai abili nel miscelare i discorsi accademici sul tema, le esperienze dirette, le molte ricerche sul campo e la marea di dati e studi oramai storicizzati su una delle industrie più redditizie e in crescita delle ultime tre decadi. L’update sui dibattiti delle guerre porno degli anni ottanta – quelli che divisero nettamente il movimento delle donne d’allora – è spietato: la pornografia adesso è oramai vissuta come una forma specialistica di espressione e di lavoro in cui le donne e le altre minoranze coinvolte producono piacere e potere. Quando i benpensanti o i sinistrorsi old skool – americano od europei – lamentano le immagini plastificate, stereotipate e generiche del porno, s’ignora quanto questo movimento sia vibrante e diretto nel contrastare gli immaginari statici e monotoni. La trattazione ne rende merito a fondo, innestando nuove domande e relazioni effettuali, focalizzando inedite vocazioni e approcci produttivi finalmente svincolati dalla dittatura dell’orgasmo maschile.