Crisis Changes Drug Markets – Sisa And Other Stories

C’è la crisi: minimi record nel consumo di droga in Inghilterra spiegano l’attuale scena musicale, dicono gli esperti. L’uso di sostanze stupefacenti è il più basso dal 1996 quando – i musicologi hanno sottolineato – l Lighthouse Family erano sulla cresta dell’onda. Qualche professorone ha sottolineato: “essere totalmente intossicati non sempre equivale a buona musica ma un sano livello di stupefacenti assicura che la pazzia può dare libero sfogo all’espressione artistica, così come i musicisti che esagerano spesso ottengono solo l’effetto di diventare alquanto noiosi”. Secondo una recente indagine condotta in Inghilterra dal Servizio Sanitario Nazionale tra gli studenti delle scuole secondarie (11-15 anni), in questi ultimi anni si è registrato un calo del consumo di alcol, droga e tabacco nel target di riferimento, rispetto all’anno precedente: sempre meno ragazzi inglesi hanno provato bevande alcoliche (45% rispetto al 51%), sigarette (27% contro il 29%) o droghe (18% comparato al 22%). L’esempio di parenti e amici rimane tra le cause principali che spingono i giovanissimi ad avvicinarsi o meno a queste sostanze. Preoccupa il ricorso alle droghe da sniffo come colle e vernici che sul mercato sono facilmente reperibili e poco costose, ma dal punto di vista sanitario super tossiche. Anche i giovani italiani si drogano di meno, se questo è riferito al solo consumo di droghe pesanti. Perché, al contrario, è boom per quanto riguarda l’utilizzo di cannabis, che fa registrare un incremento di 2,29 punti percentuali rispetto al 2011. E’ quanto emerge dalla relazione al Parlamento del Dipartimento antidroga. Non sempre – purtroppo – il rapporto fra crisi e consumo di droghe evolve verso consumi più modesti. Ne è d’esempio la Grecia, dove dopo le rivolte è tornato poderoso il consumo d’eroina e ha fatto capolino una nuova devastante sostanza illegale: la Sisa, soprannominata la cocaina dei poveri. La Sisa è una nuova forma di crystal meth, fa malissimo ed è al contempo estremamente economica: speriamo di non vederla mai diffusa massivamente in Italia, dove tuttavia le estorsioni non bastano più a mantenere – com’è stato finora – le famiglie dei malavitosi. Se si dovesse diffondere anche da noi ci sarebbe certamente un ulteriore gravosissimo problema da risolvere.

Sisa: Cocaine of the Poor [Part 1/2]

Sisa: Cocaine of the Poor [Part 2/2]