Postcard From Detroit – The American Dream

Se quello che accade in alcune parti del mondo ha un effetto immediato in altri continenti – come qualcuno non a a caso ricorda – deve molto farci pensare il fallimento di una delle metropoli più importanti degli Stati Uniti, Detroit, caduta sotto i colpi dei suoi enormi problemi di bilancio, frutto di anni di politiche scellerate e di una divisione geo-politica che fa si che ogni gruppo sociale sia isolato nel proprio specifico contesto. Uno su tre cittadini a Detroit è in stato di povertà e più della metà di tutti i bambini in città vivono in stato di indigenza. Tra il 2000 ed il 2010, Detroit ha perso un quarto della sua popolazione, dopo che la classe media ed i bianchi si sono trasferiti nelle zone periferiche. Questa migrazione ha creato un estremo impoverimento, lasciando quartieri semi-abbandonati, palazzi vuoti, scuole semi-deserte, criminalità in aumento e una base fiscale sempre più esigua. “Il fallimento di Detroit colpirà anche l’Europa” dicono molti analisti economici sottolineando come il gigante del credito svizzero Ubs abbia aiutato la metropoli del Michigan a collocare un miliardo e mezzo di bond all’interno del sistema bancario europeo. La bancarotta di una municipalità non è cosa da poco, tanto meno se si parla di una città che – spinta soprattutto dall’industria automobilistica – nel 1950 era la quarta metropoli americana per grandezza. Oggi Detroit può vantare appena 700 mila abitanti, sparsi su una superficie di 140 miglia quadrate, con intere zone totalmente abbandonate: quando fallisce una città i lampioni si spengono, le scuole chiudono i battenti, i servizi necessari si riduco a zero, i parchi diventano preda delle bande. Sembra uno spaventoso film di fantascienza ma non lo è: questa è la realtà.

Detroit Ghost City

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