Murat Palta, giovane designer turco assai talentuoso, ha presentato nel 2012 una ben stramba ma geniale tesi di laurea, elaborando un progetto che partendo dall’analisi di famose sequenze di film occidentali trasforma poi quegli immaginari in disegni tradizionali di miniature in stile ottomano. “Nell’arte orientale” ci ricorda Murat Palta “quasi sempre non ci sono prospettive e sono assenti le espressioni facciali e le ombre. I caratteri significativi sono illustrati in una dimensione più grande, a confronto con le altre”. L’arte della miniatura ottomana riflette a sua volta molte delle ispirazioni dell’arte persiana. “Soprattutto, dopo la conquista della Persia occidentale” sentenzia l’artista “gli ottomani avevano un sacco di manoscritti presi a Istanbul e i materiali che utilizzavano erano certo semplici: una sorta di acquerello mescolato con albume d’uovo e gomma arabica, mentre le spazzole erano fatte con i baffi dei gatti (senza che questi subissero alcuna particolare violenza)”. Anche i colori erano sempre caldi e vivaci ed in particolare il colore turchese è stato uno dei più frequentemente utilizzati. Il mixdi Murat Palta è strepitoso, con oriente e occidente che magicamente s’incontrano, fra pop culture ed esotismo est-europeo, icone filmiche e paesaggi stilizzati: un melting pot di molti elementi diversi (etnici, religiosi, ecc.) mai così brillantemente e senza alcuna prosopopea raccontato prima d’ora.
