Periplurban – Urban Environment And Media Arts

Periplurban è un progetto avviato da Brian House e Jesse Shapins come strumento d’analisi e affabulazione critica circa l’ambiente urbano e le arti multimediali. La stessa suggestione insita nell’headline che designa la ricerca deriva da un precedente e più seminale “meme”, quello del termine “periplum”, coniato da Ezra Pound nei suoi Cantos per descrivere una forma di cartografia e le storie ad essa correlate, non dalla tradizionale vista del cartografo o storico, quanto piuttosto dal punto di vista del poeta, che è un viaggiatore “in proprio” nello spazio e nel tempo. Gli esempi fanno riferimento per ora alle sole città di New York e di Boston e a dire il vero non hanno avuto un grande successo d’aggiornamento e contributi, essendo ferme a tre sole implementazioni, due del 2008 e una del 2010, sebbene supportate dalla Columbia University School of Architecture e dall’Harvard University. È un dizionario esperienziale urbano quello che gli autori dipanano, mettendo in gioco concetti più o meno astratti e complessi, analizzando sotto una particolarissima lente d’ingrandimento temi astratti quali “interdiction”, “pathforging”, “nicknomination”, “flaneurs abacus”, “audiosynchronic” e molti altri. Una guida insomma che andrebbe utilizzata come fonte per nuove modalità di narrazione site-specific, esempio d’una ricerca urbana che potrebbe essere condotta attraverso l’uso contestuale di narrazioni appropriate, fotografie, video e mappe. Quello che oggi – a distanza di soli pochi anni dal progetto – potrebbe essere felicemte oggetto di un’efficiente applicazione per smartphone.