Ethic In Techno Music – Jan-Michael Kühn

In una recente intervista Jan-Michael Kühn – berlinese, dj egli stesso e sociologo – afferma che un buon dj dovrebbe avere un gusto musicale unico, una specie di “convinzione”. “Chiamarla etica forse sarebbe troppo ma è certamente qualcosa di molto simile” dice Kühn, spiegando che una preferenza debba avere un senso anche in relazione al pubblico verso il quale è proposta. Questo ragionamento potrebbe essere adattato ad un genere musicale preciso, alla maniera con la quale questo è presentato o ad altre variabili, ma deve comunque essere collegato ad una particolare idea artistica. Questo è ciò che dovrebbe distinguere i dj techno e house (e di qualsiasi subcultura musicale specifica…. noi aggiungeremmo) dagli altri “professionisti” che normalmente in discoteca hanno il solo approccio di suonare quello che la gente vuole sentire. Il djing – insomma – sarebbe come un “mandato”, una particolare concessione nel diffondere e condividere musica interessante, anche se non ancora ben conosciuta. Questa è stata la funzione primigenia del dj, quella di filtro fra l’industria discografica e il mercato di massa, ruolo che adesso comprende anche altre traiettorie e sfumature – non sempre del tutto positive – frutto d’una rivoluzione digitale che è stata un sommovimento epocale per il settore e ovviamente avrebbe portato non poche disfunzioni e ripensamenti. Jan-Michael Kühn, aka DJ Fresh Meat, consiglia di non approcciare queste scene con l’idea di fare soldi a palate. Meglio non farsi troppe illusioni: non è semplice oggi gestire una carriera in questi ambiti. L’importante è amare quello che si fa e divertirsi, se si ha successo – poi – tanto meglio. Qui a Wicked Style non possiamo che essere d’accordo in toto: rovinarsi il fegato o vender l’anima al diavolo potrebbero essere dei pessimi affari.

 

Fresh Meat & Kandel @ Berlin Mitte Institut (10.01.2011)


 

Kettel — Live @ Berghain Kantine


 

Henrik Schwarz live in the Boiler Room Berlin