Medimex – Innovazione Musicale Per Decerebrati

Si è dilettato a Bari sull’importanza di saper(si) sorprendere – Claudio Baglioni – e nessuno lo ha smentito, anche se noi, al contrario, non siamo stati affatto sorpresi che al Medimex vecchi e nuovi fenomeni giovanilisti del mainstream siano stati accomunati nel raccontar baggianate sulla “musica del futuro”, coinvolgendo anche in questo ultimo appuntamento indubbi campioni nazional-popolari come Piero Pelù, Eugenio Finardi e Fedez. Dice l’autore capitolino: “diventare la propria parodia è la cosa meno interessante che possa succedere”. Se un festival nel 2013 vota un premio speciale della critica a Jovanotti, il miglior album dell’anno a Francesco De Gregori, il miglior album emergente ad Andrea Nardinocchi, il miglior tour dell’anno a Vasco Rossi e il miglior tour emergente (una davvero stramba categoria) a Fedez, c’è poco da aggiungere (e quasi scordavamo Cesare Cremonini, vincente per la categoria videoclip). Il cerchio magico della Regione Puglia con il suo caravanserraglio di “fuffa politicamente conveniente” sciorina le sue ultime malie nascondendosi (ma neanche tanto) dietro apposite “commissions settoriali dell’imbroglio”, organismi già poco apparentemente “neutrali” e i cui finanziamenti non provengono certo soltanto da fonti europee. Hanno pure il coraggio di chiamarlo “il salone dell’ innovazione musicale” questo festival, con Assante e Castaldo sottratti alle loro squallide “lezioni di rock” a fare da “intrattenitori a stipendio” (comitato scientifico) agli incontri d’autore, proprio con De Gregori e Fiorella Mannoia: non le ultime evoluzioni di genere nel panorama internazionale dell’elettronica ma “la donna cannone” e “i dubbi dell’amore”. Per noi e molti altri – invece – non ci sono dubbi ma l’assoluta certezza che con nomi quali Marco Mengoni, Pino Daniele, Niccolò Fabi e Renzo Arbore questo sia un evento di plastica, nato imbolsito e peggiorato col tempo, vittima delle mafiette della promozione musicale nazionale e della retorica politica vendoliana: a poco serve agitare i dati degli 80 appuntamenti, dei 22 showcase su 3 diversi palchi (belli ma dall’ingombro maggiore di quanta gente poi assista ai live), con 8000 mq di spazio espositivo desertico nella Fiera del Levante, con oltre 100 stand, 5 sale per 54 incontri d’Autore, panel, presentazioni e incontri professionali (dicono loro), con 198 relatori provenienti da 23 paesi (e almeno questi speriamo rallegrino i ristoratori locali e diano un poco di fiato a quell’altro flop che negli spazi adiacenti è Eataly). La maestosità dell’evento si è tradotta comunque in una per niente convincente kermesse, alquanto snobbata dal pubblico, che in alcuni casi è andato via ben prima delle ultime esibizioni, annoiato dalla sovrabbondanza di vuoto cosmico, dalla pochezza d’idee e originalità. Alle conferenze e agli incontri d’autore pur di rendere meno evidente la partecipazione di pubblico sono state “portate a forza” le scolaresche, come negli anni cinquanta-sessanta, quando l’indottrinamento era di ben altro colore e fa certo sorridere (ma anche incazzare) che nella fiera della musica del futuro – pur pagando un apposito ticket giornaliero di euro 12,50 – il wifi non sia stato quasi mai funzionante. La dice lunga sulle capacità di certi soggetti, buoni a farsi belli finché c’è da dispensare chiacchiere ma incapaci di un reale “collegamento funzionante”. Questa volta – tuttavia – le facce dei capoccia della giostra e degli addetti stampa erano meno sorridenti che in passato, distrutte non dalla fatica della musica che è lavoro ma dalla consapevolezza che al prossimo giro di boa un’occupazione non fittizia e “politicamente orientata” dovranno faticare anche loro per riuscire a trovarla.

 

X Off Presentazione Medimex 2013

 

MEDIMEX – Day One – Il Taglio Del Nastro

 

MEDIMEX-Showcase-Day one

 

MEDIMEX – Day one – Fedez