SoundCloud dall’essere uno strumento essenzialmente pensato per lo streaming è passato ad essere utilizzato come social network buono anche per il free download, la divulgazione e la promozione di contenuti musicali. Grazie a uno sviluppo esponenziale e a una presenza molto diffusa fra dj, produttori ed utenti di musica elettronica può vantare allo stato attuale circa 20 milioni d’utilizzatori e di fatto con la sua quantità di dati sostituisce in parte anche Discogs in quel lavoro di “memoria storica” riguardante la catalogazione d’artisti, uscite ed etichette. Sembrerebbe tutto perfetto, Soundcloud è a tutti gli effetti uno strumento editoriale completo che può vantare anche un’immagine molto sofisticata, completata da widget e player che circolano per milioni di siti web e blog, con una API che consente di caricare brani direttamente da cellulari e smartphone e di scaricare le canzoni direttamente. Non si capisce allora perché un social network così prestigioso e di successo debba essere al contrario parecchio malfunzionante, con player che spesso non caricano il brano, oppure lo caricano ma è impossibile poi farlo partire, per non parlare dell’indicizzazione spesso meteoropatica, con problemi d’indicizzazione e duemila falle. Ultimamente la situazione è in stato di peggioramento e sono moltissime le lamentele da parte degli utenti. Speriamo che nel quartier generale berlinese s’accorgano della cosa e vogliano porre rimedio: la storia dei social network (My Space) insegna che nulla in questo settore è “per sempre”.
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