Non è la prima volta che un artista s’ispira per le sue opere agli immaginari evocati dalle droghe ma nel caso di Daniel Britton potremmo senza ombra di dubbio affermare che l’approccio è soprattutto scientifico ed informativo, senza nulla togliere ad una certa “graficità” ed estetica contemporanea nel lavoro svolto. Il creativo britannico infatti ha realizzato una serie d’infografiche che nello specifico visualizzano precisi dati circa l’utilizzo nel Regno Unito di sostanza stupefacenti, psicotrope e/o ricreazionali. L’impatto delle “opere” è immediato, rappresentando una serie di controverse verità: ad esempio quanto l’alcool sia più pericoloso dell’ecstasy e il Valium dell’LSD, non trascurando di sottolineare le morti che in media tali sostanze provocano ogni anno e che allo stesso tempo risultano essere le più popolari. Britton dice: “È così interessante scrollarsi visivamente fuori dagli stereotipi che per tanto tempo e a torto sono stati applicati alle scene della musica dance”. Come poterlo contraddire: il primo farmaco in ordine di tassi medi annui di mortalità in tutto il Regno Unito – e non solo in quella nazione – rimane il tabacco, molti ancora fanno finta di non averlo capito.
