Molti in questi giorni – ricordando la sua persona – stanno giustamente sottolineando quanto quella di Alexander Shulgin sia stata una delle più imponenti e autorevoli figure di quella controversa scena che a partire da Albert Hofmann e Timothy Leary ha mescolato attivismo politico, scienza e filosofia, pratiche meditative e sperimentazione di sostanze psicoattive, ideologia hippy e cibernetica. Quello che in realtà è davvero “eccitante” per il pubblico mainstream è proprio questa commistione prima inconsueta, non l’aspetto tossico o prettamente scientifico, seppure Shulgin sia responsabile a vario titolo della creazione e/o divulgazione di oltre 200 fra nuovi composti e sostanze di sintesi (fra le quali il più noto MDMA, l’MDA, l’ALEPH 1, il DIPT, il 5-MEO-DIPT, l’MMDA, il DOM e il 2C in svariate versioni). Una mole di esperimenti ed esperienze che sono state documentate in due libri, scritti in collaborazione con la maglie Ann, “PIHKAL” e “TiHKAL”, veri e propri compendi di vite dipanate sotto l’insegna d’un radicalismo empatogeno, forgiato sull’auto-esplorazione del sé e dei confini della “mente razionale”. “Ho capito che l’intero universo può essere contenuto nella mente e nello spirito” diceva Shulgin, “possiamo scegliere di non trovare l’accesso ma dobbiamo sapere che esiste, che è dentro di noi e che ci sono chimici che possono renderlo alla portata di tutti”. La controcultura con Shulgin deborda nella tecnologia conoscitiva dando vita ad immagini di futuro e a prefigurazioni di realtà che non a a caso sono state blandite anche ad uso e consumo delle contemporanee scene musicali. Senza quelle sostanze la scena musicale sarebbe stata differente – questo è certo – e per il resto ci sarebbe ancora molto da scrivere su un tale personaggio: Alexander Shulgin adesso riposa in pace ma sentiremo ancora per molto parlare delle sue scoperte e della sua appassionante vita.
Joey Beltram – Energy Flash – R&S Records Classics
Phuture – Acid Tracks