Nel parallelo lavoro di recensioni experimental music che svolgiamo per Neural ci siamo imbattuti in un interessante album di Yoshio Machida, artista nipponico che per la sua ultima fatica si è avvalso di un Synthi AKS, sintetizzatore analogico portatile prodotto nel 1972 dalla Electronic Music Studios, macchina celeberrima per il funzionamento a spinotti del suo sequencer, una specie di Max/MSP analogico, uno strumento elettronico per musica generativa che venne molto utilizzato da artisti come Brian Eno, Robert Fripp e Phil Manzanera ma anche da Jean Michel Jarre e dai Pink Floyd, solo per citarne alcuni. L’album realizzato è molto interessante – non pensate minimamente a qualcosa che potrebbe essere utilizzato in chiave dancefloor – e restituisce appieno il fascino dei suoni che è possibile tirar fuori da un simile gioiellino, strumento per il quale oggi bisogna sborsare cifre quasi a quattro zeri.
町田良夫 Yoshio Machida plays SYNTHI AKS at CYBERFEST 2013
Yoshio Machida – SYNTHI n°23