Nell’occasione del decimo anniversario di Beatport è tutto un fiorire d’iniziative e commemorazioni atte a vivificare il brand. La compagnia – va detto – ha sicuramente perso una buona parte del suo appeal originario, facendosi molto criticare dagli addetti ai lavori per una politica non sempre di qualità, inzeppando il proprio catalogo di release spesso farlocche ma rispetto alle quali le percentuali di guadagno risultavano superiori, a discapito d’una funzionale visibilità e del giusto equilibrio di presenze sulle sue prime pagine. Un nuovo look non può essere l’unica risposta da parte dell’azienda – a nostro avviso – e la versione beta del nuovo Beatport Pro pur rivelandosi più veloce, flessibile, reattiva e ottimizzata per i cellulari, non lascia lontanamente intravedere un’organizzazione sostanzialmente differente, relegando l’esperienza utente a una miriade di titoli insignificanti e al solito guazzabuglio di ricerche. La Beatport Pro [beta] può anche vantare un visual design che funziona meglio in condizioni di scarsa illuminazione ma per adesso le novità rimangono quelle elencate e ne possono usufruire al momento solo gli utilizzatori di Mac OS X. Beatport sarà anche la più importante fonte online per gli appassionati di cultura musicale elettronica ma il progetto a nostro avviso non è orientato al cliente e questa è una grossa pecca per un’azienda che pretenderebbe presentare le sue attività come il risultato dell’unione d’intenti fra le diverse parti. In concomitanza con il lancio di Beatport Pro è stato anche presentato il primo restyling del logo. In quello attuale, secondo Lloyd Starr – presidente dell’azienda – ora sono presenti tutte le componenti della filosofia secondo la quale la musica dovrebbe essere espressa, condivisa, e celebrata in maniera collettiva. Insomma i proclami non mancano ma poi la zuppa resta la solita.
Beatport Pro Beta Bug