Ne abbiamo dette tante su SoundCloud e adesso scopriamo che la piattaforma tedesca di musica in streaming ha operato nel 2013 con perdite equivalenti circa al doppio del fatturato registrato (circa 14.1 milioni di dollari d’entrate a fronte di 29.2 milioni di dollari di perdite). Un po’ troppo ci sembra per una società che sta raggiungendo il traguardo di 200 milioni d’utenti al mese e che nonostante gli investimenti copiosi – ai quali si da la responsabilità delle consistenti perdite – non appare “perfetta” nell’oliare i meccanismi inerenti ad una gratificante funzionalità delle varie feature. Dicono i responsabili che proprio il successo ha reso necessaria nuova tecnologia, implementare l’organico e la sezione commerciale soprattutto. Le loro spese – insomma – sono cresciute più velocemente dei loro ricavi. È sintomatico – tuttavia – che questa notizia arrivi dopo che SoundCloud abbia annunciato piani per abbonamenti a pagamento e pubblicità con etichette e grandi sponsor, qualcosa che dovrebbe colmare in futuro il divario tra fatturato e perdite. Insomma se non gongolano a San Francisco e a Berlino, certo i fondatori Alex Ljung e Eric Wahlforss non se la passano male, è pur sempre SoundCloud la piattaforma di riferimento per l’audio e se non arriva qualcuno a sfilargli il primato difficilmente gli vedremo chiedere l’elemosina agli angoli delle strade.