È stato confermato dallo stesso Blu sul suo sito, in un brevissimo post dal titolo “quando il dito indica la luna”, che quello che è successo a Berlino, dove sono stati cancellati due suoi enormi e famosissimi murales in Cuvrystraße, è stata un’operazione da lui direttamente programmata e realizzata al fine di sottolineare quanto la gentrification stia snaturando la vita nei quartieri della metropoli tedesca.“Visti i cambiamenti vissuti dall’area circostante, abbiamo percepito che fosse il momento di cancellare entrambi i murales”, questo è stato il lapidario commento dello street artist. “Brothers” e “Chain” erano stati realizzati nel 2008, quando l’ascesa di Kreuzberg a nuovo quartiere “alla moda” non si era ancora manifestata pienamente (seppure in realtà un po’ lo è sempre stato Kreuzberg un quartiere decisamente fuori dell’ordinario e alternativo). La speculazione immobiliare adesso si è abbattuta più pesantemente sulla zona tanto che anche un piccolo “villaggio autonomo” situato a ridosso della vicina Sprea e occupato da tempo è stato forzatamente sgombrato. I murales erano comunque destinati ad essere cancellati dalle nuove e già previste ristrutturazioni e a nulla sarebbero valse evidentemente le quasi 5000 firme già raccolte su change.org per preservarli dalle ruspe. Ci ha pensato la portavoce del Dipartimento per lo Sviluppo Urbano Petra Rohland a riportare tutti con i piedi per terra: “la street art è ancora troppo giovane per essere considerata un monumento” e non è detto a questo punto che il contrario – considerarla invece un monumento – sarebbe stato preferibile a questa comunque artistica auto-cancellazione.