Negli ultimi tre anni sarebbero stati otto i casi di clienti collassati nel club conseguentemente all’uso di sostanze illegali – ma neanche poi tanti ci sembra – anche se purtroppo quattro di questi incidenti sembra abbiano portato al decesso delle persone coinvolte. Non stiamo parlando di qualche club malfamato della mafia russa in Kazakhstan ma del Fabric, la disco più importante e blasonata di tutto il Regno Unito, che col Berghain di Berlino si gioca la palma di migliore dancehall planetaria. La notizia – data da The Independent – è che dalla polizia metropolitana di Londra siano partite delle segnalazioni su una possibile revoca della licenza a meno che non si ricorra a drastiche misure di prevenzione (cani antidroga, ID scanning e e ricerche nelle borse all’ingresso). Sembra – ed è notizia freschissima – che la chiusura sia stata fortunatamente scongiurata, forse grazie anche alle trentamila firme raccolte in brevissimo tempo. Il problema comunque andrà risolto. Noi suggeriamo solo una cosa: perché non guardare ad esperienze analoghe dove queste faccende riescono ad essere controllate senza troppi problemi, proclami e interventi delle forze dell’ordine?
Dave Clarke @ Fabric Nightclub