Vestax ha ufficialmente dichiarato bancarotta ma non è stato un fulmine a ciel sereno, perché già ad Ottobre si vociferava della cosa: la compagnia giapponese era stata ripudiata dal suo stesso distributore americano e non aveva più rilasciato alcun nuovo prodotto nelle fiere di settore, allo stesso tempo non fornendo alcuna smentita sui propri canali di comunicazione. Secondo le ufficiali procedure concorsuali, alla Tokyo District Court risulterebbero passività per 900 milioni di yen (circa 7,5 milioni dollari), oramai non più sanabili. Fra le principali ragioni citate per questa debacle ci sarebbero i bassi costi dei prodotti di fabbricazione cinese venduti dai concorrenti, il crollo delle esportazioni dovuto ai cambi fra lo yen e le altre monete, l’attuale recessione e la stagnazione del mercato dell’intrattenimento a seguito del terremoto del 2011 (tutte analisi molto generiche – ci sembra – che non terrebbero conto dei punti di forza sviluppati dalle aziende direttamente concorrenti su analoghi prodotti trainanti i marchi). Chi potrebbe essere interessata adesso ad acquistare il marchio? Pioneer? Che starebbe pure lei lasciando il settore? Numark, Denon, Akai, M-Audio? Che hanno già una loro storia e che devono stare a loro volta attente a non essere annichilite dai marchi appena più forti e dalla concorrenza dozzinale? È un duro mondo quello della musica legato alle nuove tecnologie: è sempre stato così ed adesso sarà sempre peggio.
Vestax VCI-380 Red, White by NAVi