Soj – Breath

Breath subito ci trasporta in una dimensione insolitamente spirituale per una uscita techno e industrial – e questo è la seconda volta che ci capita questa settimana, a seguito ideale dell’ultima prova di Davide Carbone nella vesti di Honzo – segno probabilmente del bisogno di una maggiore ispirazione nelle scene boom-boom, che speriamo si facciano almeno un poco più intellettualoidi e sperimentali (l’umanità intera certo non soffrirebbe della diminuzione di stupidismo nella techno). Sono cinque nel complesso le tracce comprendendo l’intro di “Breath, Jesus, Breath” e l’outro di “No Signal”, incisioni queste molto rarefatte, ambientali e costruite su pochi evocativi elementi. Subito ci emoziona “Jesus is my Neighbor”, produzione filante come un treno e vetriolitica, bissata da “Song of Judas”, proposta altrettanto coinvolgente e guidata, sia pure con battute più frammentate e nervose. Neanche “OMJ” è da scartare – tuttavia – grazie alle sequenze ipnotiche mantenute ad un alto e costante climax sonoro. Non per tutti ma sicuramente una potente ed evocativa uscita.

 


Envelope Structure | SOJ – SOJ006 – Breath EP