Glass Figure – States EP

Parte con “They Came At Night” un cupo refrain cinematico profondo e ispiratissimo: immediatamente una sensazione da malaticce atmosfere anni ottanta ci pervade. Non c’è da stupirsi poi troppo visto che l’uscita proviene dalla Zone, etichetta di Gesaffelstein e The Hacker. Subito “Solid State” ci riporta con i piedi sul dancefloor, grazie a un ritmo più battente e sinteticamente bongolato, condito da centellinati vocal che evolvono in acidose progressioni techno-electroidi sui 121 bpm. Con “Cold Eyes” si sale di pitch sulle 130 battute al minuto, fra influenze synth-wave e disco-elettroniche seminali ma è “Love And Hate” ad appassionarci maggiormente con un certa aria cyber-gainsburghiana a far capolino fra i solchi. Non è roba che noi passeremo in pista ma in qualche bar tendenzioso e chic funzionerebbe certamente. Si chiude con “After They Left” praticamente una outro a 83 bpm ancora più sognante e narcotica della traccia d’apertura. Ottima confezione – ci sembra – ma senza una precisa idea di dove andare a parare: potrebbe essere combinato ad arte prima di altri e più conformi progetti dancefloor.

 

Glass Figure – Cold Eyes

 

Glass Figure – States EP