Lui con un capello aitante e arruffato, quasi new-romantic anni ottanta, lei fascinosa, rock e darkettona: facce ribelli il cui intento è riaffermare l’esistenza del “diverso”, usando anche forti dosi di umorismo per evidenziare la disconnessione della nostra società.
Pool&Marianela non passano inosservati – insomma – come del resto i loro progetti artistici fra quali spicca Barbie: The Plastic Religion, dedicato alla regina Mattel ma anche al suo Ken, sia questo in versione San Rocco, Mosè, Buddha o addirittura Gesù Cristo. Barbie, la biondissima bambola che non ha rivali è un’icona pop che ancora mantiene alto tutto il suo carisma. Poor&Marianela hanno ben pensato allora di creare una specifica collezione ispirata alle religioni, trasformando Barbie nella Vergine di Guadalupe ma anche in Maria Maddalena, nella Madonna di Lourdes, in Nostra Signora di Itati e nella Vergine di Aparecida. Speriamo non vengano smitragliazzati da nessun commando di fanatici religiosi anche se pure in questo caso l’indignazione è stata così forte da spingere la Popa Gallery di Buenos Aires a cancellare l’esposizione ancor prima della sua inaugurazione. A poco è servito che gli stessi artisti dichiarassero che nella loro opera non c’era nessuna intenzione di offendere qualsivoglia religione, ma solo di avvicinare dei simboli di contemporaneità ad antichissimi simboli di bellezza e popolarità: è risaputo che su certi temi i religiosi bigotti non colgono nessuna differente sfumatura o narrazione.