Qualcuno utilizzando un software personalizzato sviluppato in Processing (processing.org) e mappando in video la superficie di un cubo di Rubik aveva già compiuto qualcosa di simile interfacciandosi con Ableton Live. Quello che però stato elaborato per CubeSequencer è di tutt’altro livello di complessità: il concept e il sound design del Rubik’s Cube Sequencer si deve infatti ad Håkan Lidbo, produttore di Malmö che ricordiamo per i suoi trascorsi alla Poker Flat, quindi un vero e proprio professionista di siffatte scene musicali. Lidbo, che è stato coadiuvato da Perv-Olov Jernberg per il programming e il visual design e da Romeo Brahasteanu per la parte game board, ha montato una telecamera capace di distinguere i colori di 16 cubi di Rubik e associato degli algoritmi a ciascuna combinazione di colori. Ogni colore imposta uno specifico strumento musicale: il bianco le drum, il verde i bassi, l’arancio le percussioni, il rosso i synth, il giallo e il blu altri synth supplementari. Nell’ordine d’approntare la propria traccia c’è bisogno solo di mettere il giusto cubo al giusto posto ma girando e riprovando è naturalmente possibile cambiare combinazioni o strumenti. Insomma, la composizione è diventata un puzzle e per noi è anche pellegrino se questo sia “musica” oppure “un gioco”, se qualcuno in questi approcci vinca o perda, se è innovazione o una bestemmia per l’aulica figura del compositore-producer-musicista. Qualunque sia il vostro giudizio su siffatte sperimentazione il mondo continuerà comunque a girare alla sua propria maniera.
CubeSequencer
Rubik’s Cube – Video Mapping Music Sequencer