Lupi Gialli a Milano – Cracking Art Group

Milano ha una lunga tradizione – ben documentata su questo blog – di street art non propriamente esaltante, mutuata dalla nefasta commistione di artistume metropolitano e marketing affaristico-creativo. La “capitale morale” – insomma – per sua stessa natura e tipi di consumi modaioli si presta alle peggiori boiate artistiche contemporanee, spesso scopiazzate da altre esperienze internazionali, delle quali però si perdono senso critico e freschezza immaginativa: questa è la nostra tesi. I lupi gialli apparsi sui caselli daziari di Porta Venezia a Milano – infatti – ad alcuni potranno anche apparire un operazione esteticamente interessante ma se poi si approfondiscono gli intenti cadono le braccia considerando che i sei artisti del collettivo applicano il loro “forte impegno sociale e ambientale” a una pellegrina difesa “a guardia dell’Expo e dei suoi messaggi sull’alimentazione sostenibile”. Forse gli manca la comprensione banale che l’Expo milanese attualmente è soprattutto Coca Cola, McDonalds, Ferrero, colossi del malaffare alimentare, icone della junk food culture. Sorvoliamo sulla prosopopea dell’arte di rottura (rottura di palle soprattutto), sorvoliamo sulla natura pseudo-sovversiva e contestatrice del movimento nato a Biella, sorvoliamo su tutto, eppure il concetto di “food guardians” non esiste né in cielo né in terra. Che cibo vuoi preservare simbolicamente? Quello che è già saturo di conservanti? Che guardiani sono – a proposito di cibo – dei lupi, se si dice non a caso “affamato come un lupo”? Gli affamati dovrebbero forse difendere l’Expo? Gli piacerebbe davvero a certi organizzatori del consenso. Agli affamati le briciole e ai creatori delle insulse narrazioni belle commissioni per comunicare il nulla partorito da menti che scopiazziamo l’autentica street art (che – al contrario – non è mai sottomessa e assoggettabile al mercato).

 

Cracking Art Group – Un Collettivo Bestiale

 

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