Non è cosa di tutti i giorni che da un’agenzia di promozione inglese quale la React ci arrivino produzioni “made in Napoli” e quindi ci siamo prestati con piacere all’ascolto di Napoli Underground Files v.01, raccolta edita dalla Urban Distortions. Poco tuttavia di quello che esce dal nostro impianto testimonia d’una scena realmente autoctona – che infatti non esiste – con suoni che sono in gran parte attestati su sonorità elettroniche ma piuttosto atmosferiche, in bilico fra suggestioni space e future beat, confuse fra acid e minimal. Nulla di drammatico – tuttavia – sono solo i nostri 50 centesimi di percezione, da recensori che non amano certi agglomerati un po’ forzati. Le produzioni sono alquanto di buona qualità però, è il marketing di stile partenopeo che proprio non funziona, perché non specifico né d’un genere e né d’una qualche identità specifica e ci dispiace per DEZ, Slaker, Audioal, Riuozami, Spire, Dario Caruson e Aloren, produttori che singolarmente avrebbero certo più chaces e specifiche attenzioni.
Urban Distortions Records | Napoli Underground files v.01 (Preview)