Quando si parla – e mai come in questo periodo – di live techno è impossibile non menzionare la fascinosa Dasha Ptitsyna Van Celst, in arte Dasha Rush, di nascita moscovita ma fondamentalmente cosmopolita, dj dalla tenera età di 14 anni, artista dal cipiglio sperimentale che già nel 2005 spingeva una sua propria etichetta, la Fullpanda, per poi nel 2010 pubblicare anche su Sonic Groove, fondare la Hunger To Create e incidere nel 2015 per Raster-Noton. Dasha ha mantenuto – da tempi non sospetti – attivi i suoi interessi sia in direzione di quello che riguarda il djing di taglio più tradizionale (cioè utilizzando anche materiali altrui) sia facendo uso di svariati controller, dando vita in tempo reale alle sonorità da proporre al suo pubblico. Non è nuova l’eclettica mente musicale a questi live, va ricordata infatti la sua partecipazione al progetto LADA, in collaborazione con il berlinese Lars Hemmerling, le cui performance assieme erano e sono improntate al droning soundscape, ai ritmi ipnotici e alle fonde, malsane melodie improvvisate. Adesso – che al centro dell’attenzione è complicare ogni set-up elettronico – la conturbante maverick si ritroverà perfettamente a suo agio: nello strano e contorto mondo da lei abitato le macchine sono le protagoniste di un neo-romanticismo inquieto che interagisce in maniera fuzzy con gli stessi sogni di tutti noi esseri umani illuminati da cotanta bellezza ed energia techno.
Dasha Rush – Boiler Room Berlin
Dasha Rush (live) @ Melt Festival 2015
DASHA RUSH @ ULTRABEAT