Si parte negli ascolti con “Wilford” – la title track – e subito Roberto Capuano ci regala la sensazione di qualcosa d’assai ispirato ed evocativo, pulsante e senza fronzoli. Le sequenze saranno anche quelle d’una techno piuttosto melodica ma non ci sono esagerazioni e tutto è mantenuto nei ranghi d’un controllo essenziale, doveroso quando si viene da una scuola come quella napoletana (doveroso sempre – diremmo – ma in alcuni casi di più). “Mirror” – poi – è ritmicamente più frastagliata e dinamica, pur mantenendo accenni melodici, mentre l’uso d’effetti si fa più consistente e insistito. “Obsessed”, del cespo è la produzione più cupa e fonda, dalle sonorità più terrose ma sempre alquanto dinamiche e si chiude con “Till Dawn”, un’altra proposta davvero ben congegnata e coinvolgente. Roberto Capuano ha sfornato – insomma – un ottimo lavoro e alla Drumcode sono pronti a raccoglierne i frutti che sicuramente arriveranno.
Roberto Capuano – Wilford
Roberto Capuano – Wilford EP