Audiopill – Fucking Deep Beat

D’accordo: il personale rapporto con la musica può essere cosa molto intima, fin qui niente da obiettare. Eppure ingollarsi una caramella neanche minuscola imbottita di circuiti elettronici al solo scopo d’una interiore esperienza techno è cosa non proprio usuale anche per consumatori d’altrettanto divertenti, pericolose ma differenti pillole. “È come la sensazione di stare in piedi nel bel mezzo di una pista con un potente impianto audio, un trapano che gira nel vostro stomaco ma tutt’intorno a voi c’è un silenzio assoluto e state vivendo la musica in perfetta privacy e solo dall’interno” così Jan Poope, l’artista polacco che ha ideato Audioplill, parla di questa sua implementazione molto cyber. Dopo la deglutizione è necessaria circa un’ora alla tecnologica pillola per attraversare tutta la parte superiore del tratto gastrointestinale e nei primi minuti l’effetto è fievole: si deve premere il palmo della mano sul petto per sentire le battute. Dopo – tuttavia – quando il device scende nella zona pelvica, gli effetti diventano molto più intensi ed è possibile per un po rimpiangere il coraggio sperimentale d’aver assunto una simile “medicina”. Ad ispirare Poope è stato Sirio – un dispositivo medico che utilizza gli ultrasuoni per la guarigione interna – ed il suo contributo è stato anche quello, mediante un magnete, di rendere possibile l’impostazione del bpm rate preferito. Noi questa volta non sperimenteremo direttamente, dieci ore – tanto dura l’esperienza – possono essere un party troppo lungo per il nostro stomaco di vecchie technoheadz: voi se ne avete voglia provate pure ma almeno non andate oltre i 130 bpm, per favore. Non vi vogliate male.

 

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