È un suono cupo, industriale e chiesastico, quello che scaturisce dalla title track, “Tehillim”, produzione assai liturgica, percussiva e raffinata, apparecchiata dall’israeliano Yotam Avni per la Stronoscopic Artefacts di Lucy. Anche la successiva “Orma” si distingue per le intelligenti disposizioni spaziali, con elementi tonali e percussivi che sembrano strappati dalle loro ambientazioni urbane insieme a toni che nelle arie aleggiano vagamente mediorientali. “Shlok” inizia con un pattern ritmico sotterraneo e fanno capolino anche sinuosi e sensuali suoni di campane roteanti, prima di chiudere con “Even”, la più battente proposta di questo EP, dai trattamenti contemplativi e sofisticati e nuance emozionali di grande musicalità.
Yotam Avni – Tehillim