Coinvolge immediatamente la prima e title track di questa uscita di Keith Carnal per Artscore, “Sawmill”, produzione battente, evocativa, metropolitana e cinematica, nella quale il climax si mantiene teso e incalzante. Anche la successiva, “Lcuy” è vibrante, seppur maggiormente lenta nel partire veramente, poi più reattiva ma senza grandi modulazioni ritmiche a sostenerla se non degli ipnotici vocal, ben modulati e narcoticamente effettati. Tocca a “Numerous” tornare su strade più guidate e diritte, prima di chiudere con “Rijwiel”, la nostra preferita del cespo, regolare ma intensa, impressiva ma calibrata. Insomma, l’amsterdamiano colpisce nel centro pur lasciandoci con un po’ d’acquolina in bocca.