“Peter’s Hand” di Michael Klein parte subito filante e austera, scura ma non penitenziale, intrisa di suggestioni metropolitane e tecnoidi che montano in progressione.Anche “Broken Keys” mantiene un simile approccio, aggiungendo un riff enfatico e vocal centellinati, traccia poi remixata splendidamente da Heiko Laux, che incede ancora più ipnotico e malsano. Si chiude infine con.”Daniel’s Dream” e alla Second State possono essere ben soddisfatto di aver condotto in porto un’uscita così efficace e ben organizzata, non estramamente radicale ma comunque spendibile in più contesti.