Album di debutto sempre su Monotony per Bryan Chapman, producer e dj inglese che avevamo già segnalato quest’inverno per un EP di quattro tracce (Traveler Awakens Sumbodhi). È una techno molto severa ma anche immaginifica e dalle sfumature lisergiche, quella dipanata in questo 7 Shadows and Iron Lungs, trattazione piuttosto lineare, scura e ripetitiva, che cerca un respiro futuristico e spinge verso un sound design minimalista (inteso nel senso buono del termine e non del genere). Citando lo stesso autore “è meglio essere un’ombra che sfuma nel vento che vivere in un polmone di ferro prolungando l’inevitabile”. Qui l’impianto oltre che robusto è anche scientemente mutevole e non mancano episodi di taglio “altro”, ad esempio l’electro-swing di “Carcosa” o la più monumentale e viaggiosa “Black”, mentre “I Do not Know What My Mother’s Feet Look Like” è più clubbing ed “Embers” un vero e proprio muro di suoni elettronici, prima di concludere con “Dead Shadows”, evocante e sibillina nenia notturna. In uscita il 24 Settembre 2018.
