Ispirate nientemeno che a dei capoccioni satanici come Aleister Crowley e Anton Lavey, queste sei tracce di Beaumanoir prodotte per Mille Feuilles immediatamente ci conquistano al banchetto sacrale, proprio facendo leva sugli istinti più bassi e viscerali ma non tralasciando eleganza e perizia nell’apparecchiare i coperti. Non sono certo tracce da peak time e nemmeno stilisticamente caratterizzate da un solo genere dance. Piuttosto ci ricordano vecchie cose dei Sukia o il più recente La Muerte, un connubio d’electro e beats astratti, melodie oblique e atmosfere piuttosto cupe e malsane. Funzionerà solo se usato in ambientazioni davvero alternative e un po’ speciali.