Il belga AbraHM debutta sulla Bxlin con quattro produzioni assai atmosferiche e tecnoidi, ispirandosi alla fiorente scena techno di Bruxelles, pompando un suono piuttosto scuro e sintetico. “Spaceship” subito ci conquista con i suoi ritmi incalzanti e l’incedere enfatico, “Juno” è ancora più sinuosa, con battute risonanti e frequenze decisamente bassose. In “Promised Land” sono le melodie a farsi cristalline, con modulate percussioni e atmosfere seducenti, prima di chiudere con “Beastly Drive”, dai toni più metallici e le energie che si propagano in maniera ondulatoria.