Sono ben sette le original track questa volta per PWCCA, più un dj tools che è presentato con il titolo “Soul disorder”, un lungo drone dai pochi elementi e suggestioni ambientali che può essere usato per un’ottima intro. Si entra nel merito però con “Value 7“, traccia comunque mantenuta essenziale e con poche variazioni, materia grezza per dj che amano intrecciare e mantenere a lungo assieme più fonti sonore. La successiva “Value 6“ aggiunge elementi maggiormente ritmici e “Hostage“ è piuttosto acidica. “Devastation“ è appena più giocata su elementi entra-esci, mentre “Disfigured“ è pure modulata su iterazioni abbastanza monolitiche e rigidamente guidate. “Bionic hand“ e “Corrupt system lit“ non si discostano poi molto da questa impostazione ripetitiva e incentrata su semplici elementi ma sono altrettanto efficaci a mantenere alto il climax del dancefloor. Da avere.