Arriva sulla label di casa, la Curtis Electronix – il cui nome è un esplicito omaggio a Doug Curtis, designer iconico di storici circuiti integrati utilizzati in molti sintetizzatori analogici – questa ultima fatica di CEM3340. Anche questa sigla, utilizzata come moniker dal trentacinquenne produttore barese, deriva da una conseguente citazione, ovvero quella del celeberrimo oscillatore, pezzo forte in svariati strumenti musicali elettronici delle ultime decadi, altrettanto frutto della maestria e competenza di Doug Curtis. CEM3340, per sua stessa ammissione, trae inspirazione dalla congiunzione fra il suono anni ottanta dei pionieri e la scena electro di Detroit del decennio successivo, differenti ma naturali evoluzioni di una stessa idea di musica, di cultura tecnologica e d’immaginazione futuribile. Questa ispirazione in tutte le otto tracce di Macchine rimane vivida e fomenta cesure decisamente attuali, intrise da mille ascolti ma assolutamente non retromani o di maniera. Questo è cyber-funk che dialoga allo stesso tempo con electro e techno, fitto di seminali istinti stradaioli e riottosa concettualità. Un’uscita assolutamente da avere e da amare.