Alla Pinkman ritorna The Hacker che aveva debuttato nel 2019 sotto il suo alias Amato, anche se ad essere precisi questa volta è la Mindri – loro diretta sublabel giunta alla terza uscita – ad essere utilizzata. Le sei original version in esclusiva sono quasi da ascrivere come un nuovo album per il maestro transalpino che dopo “Ostbahnhof” sembra rinato a nuova vita ed è in grandissimo spolvero. Si parte subito con la battente e nervosa “The Storm”, che ben presto diventa più inneggiante e vorticosa, seguita da “Forgotten Technology” ancora più purista nelle sue strutture electro, con giri ben bassotti e ammiccanti. “Alexia” è nella tradizione invece dei pezzi electro-ambientali, eleganti e più musicali, come anche “The City Of The Dead”, scura, ipnotica trattazione dall’appeal spy-fi. La penultima traccia in scaletta,“Electronic Winter”, è del cespo la nostra traccia preferita: notturna, sintetica e distopica, un assoluto gioiello. Last but not least c’è “Controlling Transmissions”, ed è comunque un gran finale con vocal maschili decisamente di altissima qualità.