Sotto la sigla Hybrid Collective si raccolgono per adesso Kim Cosmik, Arsonist Recorder, The Droid, Syrte, Broken Joe ed Ekata, electrohead attive nel Regno Unito e ben conosciute dai cultori del genere. L’etichetta non è la Science Cult di Syrte – sebbene mastering e PR siano affidate a Six Sigma – ma per l’appunto l’omonima e neonata Hybrid Collective, anche se sul Bandcamp dell’uscita è menzionata invece la Cybersoul di Kim Cosmik. Qualunque sia l’inghippo la proposta è di quelle superpremium e l’imbarazzo della scelta su cosa preferire è notevole. A noi è moltissimo piaciuta “B.F.K.” del maestro Syrte, una cavalcata cibernetica, bassosa e ultra-contemporanea e anche “Dark Drive” di Ekata, una produzione scura, ad arte neghittosa ma fluente, sebbene tutto sia di alto livello e tagliato per le piste che tornano in ambito electro a rinverdire la qualità dei periodi migliori.