Alla Dionysian Mysteries chiamano a raccolta artisti della crew e amici per un totale di quattordici tracce, tutte rigorosamente caratterizzate da un approccio electro, ognuna affidata ad un nome differente, ispirate da distintive modulazioni del genere, che vanno da un flusso molto ambientale e cinematico in “hc11 3” di Agnarkea, alle bassose e sintetiche evoluzioni in “Tronicle” di Ufaze o alla cibernetica e avventurosa “Datawave” di Magnetron. Della pattuglia fanno parte anche i veterani Rico Casazza e Francois Dillinger (i nostri preferiti), il primo con un insinuante taglio – “Polar Vortex” – dalle venature anche queste ambientali, decisamente sospese ed emotive, l’altro con “Syntaxes”, evocativa trattazione ultraterrena dai beat calibratissimi e un andamento seghettato. Anche “MassiveCrisps” di Wee DJs è interessante ed efficace in pista, nel suo essere svarionata, seguita idealmente in questo da “OCD” di Ludgate Squatter, che invece è truce, corrosiva e industriale.